GSE Italia consegna a Vetropack uno stabilimento per la produzione di vetro

APPROFONDIMENTI TEMATICI

GSE Italia consegna a Vetropack uno stabilimento per la produzione di vetro

02/11/2023

GSE Italia ha compiuto un importante passo nell’affermarsi come punto di riferimento per l’edilizia industriale in Italia, anche nel settore dell’industria pesante: abbiamo infatti appena consegnato a Vetropack (tra i principali leader europei nella produzione di imballaggi in vetro per l’industria alimentare e delle bevande) il suo nuovo impianto per la produzione di vetro cavo a Boffalora Sopra Ticino, costruito in brownfield nel rispetto dei più alti standard di sostenibilità e secondo una politica di integrazione con il territorio circostante.

Uno dei principali progetti industriali italiani dell’ultimo decennio

La produzione del nuovo stabilimento Vetropack è rappresentata per oltre la metà da bottiglie per il mercato italiano del vino. Questo lo rende un impianto di importanza strategica nell’ambito del Made in Italy d’eccellenza e, per entità dell’investimento e complessità realizzativa e autorizzativa, è sicuramente uno dei principali progetti industriali in Italia del 2023. L’installazione dei due forni fusori a Boffalora sopra Ticino apre nuovi scenari in termini di disponibilità di prodotto e logistica per l’industria del vetro.

Il contesto: l’industria del vetro, oggi

Oggi l’industria del vetro si trova ad affrontare le dinamiche di un mercato altamente competitivo e fortemente condizionato dagli aspetti legati all’approvvigionamento energetico e al rispetto di requisiti ambientali molto sfidanti. La produzione del vetro è un processo energivoro, con un discreto utilizzo di acqua ed emissioni in atmosfera derivanti dalla fusione delle materie prime. Le sfide alla sostenibilità industriale dei siti produttivi passano attraverso alcuni fondamentali:

  • Riduzione del fabbisogno energetico
  • Riduzione del consumo di acqua
  • Riduzione delle emissioni in atmosfera
  • Ottimizzazione dei cicli produttivi
  • Ottimizzazione delle fonti energetiche
  • Processi attivi ausiliari per le barriere ambientali

Tutte queste tematiche hanno avuto importanti evoluzioni negli ultimi anni, sia in termini tecnologici, sia in termini di obiettivi di riduzione, in alcuni casi imposti per legge, e portano con sé una serie di necessarie innovazioni. Aspetti come la diversità nelle tecniche di fusione delle materie prime, e la necessità di piattaforme locali dedicate alla produzione di comburenti alternativi e di energia elettrica, al filtraggio delle emissioni, all’assorbimento di CO2 e al trattamento delle acque, porteranno nel breve alla necessità di prevedere ampliamenti dei siti produttivi esistenti e un drastico ammodernamento delle impiantistiche e delle infrastrutture.

Se consideriamo che la produzione di vetro per imballaggio è un ciclo produttivo molto antico e le fabbriche esistenti in Europa sono di conseguenza molto datate e per la maggior parte poste in prossimità, se non inglobate, nei centri abitati, viene facile immaginare come i progetti di revisione tecnologica favoriscano una visione orientata al greenfield piuttosto che ad operazioni in brownfield. Il primo, infatti, consente un approccio di efficientamento a 360° più semplice e sostenibile nelle fasi autorizzative che, invece, tendono a dissuadere dall’intervento brownfield a causa delle complessità gestionali in un ambito cittadino.

Le caratteristiche del progetto Vetropack

Con il preciso intento di non consumare suolo, GSE Italia ha supportato Vetropack nella scelta di recuperare un sito de-industrializzato di 347.000 m2 complessivi nell’area ex-Saffa di Boffalora, coordinando una bonifica completa dei terreni da fanghi, amianto e manufatti cementizi, che ha previsto l’abbattimento di 20 edifici preesistenti nell’area e riutilizzando buona parte del materiale derivante dalle demolizioni. A valle della campagna di demolizione, il materiale è stato frantumato e riutilizzato in sito come materia prima e seconda, per un totale di circa 120.000 m³ di materiale, mentre quello inquinato è stato oggetto di bonifica.

L’area costruttiva è di 347.000 m2 di cui 160.000 edificati. Il progetto ha previsto la costruzione di una hot end operativa con due forni fusori ad altissima efficienza, una cold end dedicata al controllo qualità e un magazzino di due piani per lo stoccaggio dei prodotti finiti.

Gli edifici sono stati realizzati per mettere il benessere dei lavoratori al centro dell’attenzione, progettando con cura l’ergonomia degli spazi produttivi – attraverso uno studio cromatico dedicato alle pavimentazioni, pareti, copertura e facciate esterne – e utilizzando soluzioni che, da una parte, consentano di abbassare le emissioni acustiche al di sotto dei limiti di legge grazie a un’acustica interna ottimizzata e, dall’altra, di garantire un microclima interno adeguato agli operatori in produzione tramite particolari circuiti di aerazione e di estrazione del calore che non comportino ulteriori consumi elettrici.

Sostenibilità, integrazione con il territorio e ritorno per la comunità locale

Il nuovo impianto produttivo di Vetropack si integra perfettamente con il territorio grazie a una progettazione planivolumetrica che ne rispetta la morfologia. Gran parte dello studio è stata finalizzata alla scelta di tecnologie in grado di abbattere i consumi energetici e idrici operativi per far fronte all’enorme dispendio di energia e di acqua necessari al processo produttivo.

Questo ha permesso di scegliere soluzioni che consentano un utilizzo estremamente efficiente delle risorse e una significativa riduzione dell’impatto ambientale dell’azienda. In questo senso, il progetto ha previsto l’utilizzo di un sistema di recupero del calore prodotto dai forni fusori e un circuito idrico ad anello chiuso, che limiti i prelievi di acqua dalla falda e che ne preveda filtraggio e depurazione continui.

È stato particolarmente importante per il Comune, in accordo con Vetropack e con il supporto di GSE Italia, inserire nel progetto una parte di ritorno alla comunità locale in termini di progettazione ambientale e sviluppo sostenibile dell’area: nell’intervento, infatti, è stato realizzato un parco di 35.000 m2 destinato alla fruizione pubblica nel tratto confinante con il Naviglio Grande, oltre a un tratto di pista ciclabile di 2,5 km per collegare il nuovo insediamento e il parco pubblico alla rete ciclabile già esistente. Inoltre, per evitare l’impatto del progetto sulla viabilità locale, è stato deciso di realizzare ampi parcheggi interni destinati agli automezzi dell’azienda e un parcheggio a uso pubblico.

GSE Italia: progettazione e competenze per gestire burocrazia e complessità

Un progetto complesso e centrale per l’industria italiana, frutto di un’intensa e attenta attività di progettazione preliminare che ha permesso a GSE di gestire tutte le fasi burocratiche e operative relative alla bonifica dei terreni e alle demolizioni e di riuscire a gestire “sul campo” un cantiere che nei momenti di picco ha coinvolto più di 750 persone al giorno.

Tra le sfide più complesse legate alla gestione del progetto, vi è senza dubbio la scelta di “spacchettare” i vari lotti per garantirsi sempre un appaltatore di backup e minimizzare il rischio conseguente all’aumento dei costi della manodopera e dei materiali, dettato dal difficile contesto nazionale e internazionale in cui ci si è trovati ad operare.

Per approfondimenti, a questo link è disponibile la rassegna degli articoli che parlano di noi e del progetto Vetropack.

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